Salendo la rampa di scale che conduce al cosiddetto "Conventino", e oltrepassata una piccola sala dedicata al distruttivo terremoto del 1832, alla ricostruzione del Santuario e alla nuova facciata progettata da Cesare Bazzani, si giunge a quello che resta delle celle primitive: esse, restaurate di recente, sono attualmente utilizzate per ospitare mostre temporanee.
Una volta tornati al piano inferiore, prima di uscire, si può infine ammirare la bellissima tela con Cristo deriso attribuita ad Antonio Circignani detto il Pomarancio.