Conventino



Salendo la rampa di scale che conduce al cosiddetto "Conventino", e oltrepassata una piccola sala dedicata al distruttivo terremoto del 1832, alla ricostruzione del Santuario e alla nuova facciata progettata da Cesare Bazzani, si giunge a quello che resta delle celle primitive: esse, restaurate di recente, sono attualmente utilizzate per ospitare mostre temporanee.

Una volta tornati al piano inferiore, prima di uscire, si può infine ammirare la bellissima tela con Cristo deriso attribuita ad Antonio Circignani detto il Pomarancio.


Qualche dettaglio in più:

  • Calice (Prima metà del XIX secolo)
    Argento dorato (Altezza, 30,5 cm; diametro di base, 15 cm; diametro della coppa, 8,5 cm)
    Utilizzato per la consacrazione della Basilica ricostruita, il calice in argento dorato presenta alla base gli episodi in bassorilievo della Salita al Calvario, della Crocifissione e della Deposizione dalla Croce, mentre le tre statue di Angeli a tutto tondo mostrano i chiodi, il velo della Veronica e il cartiglio con la scritta INRI.
    Il nodo è costituito dalla figura allegorica della Fede, che sorregge con una mano la Croce e con l’altra il libro aperto che presenta un’iscrizione in ebraico. Alla base della coppa si vedono la Flagellazione e altri Episodi della Passione in bassorilievo.
    Sotto la base, infine, è incisa la scritta: “ALOISIUS LAMBRUSCHINIUS CARDINALIS TIT. CALIXT QUOD SOSPITATORE FRANCISCO ASISIN PHLEGMA A GUTTURE DEPULSUM SENSERIT. D. D. ANNO CONSACRATIONIS BASILICAE INSTAUR MDCCCXL VI. ID. SEPT”. Attualmente l’opera è custodita nella sala G del Museo.

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